Machu Picchu, Perù: 10 segreti svelati nel sito degli Inca

Machu Picchu, Perù: 10 segreti svelati nel sito degli Inca
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Scoperte inaspettate e un tempio segreto scoperti a Machu Picchu nel sito patrimonio UNESCO

Machu Picchu, l’iconica città Inca arroccata sulle Ande peruviane, è molto più di un sito archeologico: è un enigma che affascina il mondo intero. Dichiarato patrimonio UNESCO, questo luogo magico nasconde segreti che vanno oltre le sue mura di pietra. Costruito nel 1450 d.C. a oltre 2.400 metri di altezza, Machu Picchu cela storie secolari e curiosità sorprendenti, dal Tempio della Luna alle sue ingegnose costruzioni antisismiche, per farvi scoprire un lato nascosto di questa meraviglia del Perù.

Machu Picchu Perù

Adagiate sulle pendici delle Ande, in Perù, le rovine di Machu Picchu, antica città dell’impero Inca, continuano a impressionare ed emozionare migliaia di visitatori ogni giorno. Ma ci sono fatti meno noti che riguardano questo sito, costruito intorno al 1450 d.C. a oltre 2.400 metri di altezza sul livello del mare. Ecco, dunque, 10 segreti ben nascosti, o fatti meno noti, nascosti sotto i suoi strati di storia.

Non è quella che si credeva la Città Perduta degli Inca

Quando l’esploratore Hiram Bingham III s’imbatté in Machu Picchu, nel 1911, stava cercando un’altra città, conosciuta come Vilcabamba. Si trattava di una capitale di cui si erano perse le tracce in cui gli Inca si erano rifugiati dopo l’arrivo dei conquistadores spagnoli nel 1532. Col tempo divenne famosa come la leggendaria “Città perduta degli Inca”.

Bingham trascorse la maggior parte della sua vita a sostenere che Machu Picchu e Vilcabamba fossero la stessa cosa, una teoria che si rivelò errata solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1956. Oggi si ritiene che la vera Vilcabamba sia quella costruita nella giungla, circa 80 chilometri a ovest di Machu Picchu. Recenti ricerche hanno invece messo in dubbio che Machu Picchu sia mai stata dimenticata. Quando Bingham arrivò, nel sito vivevano infatti tre famiglie di contadini.

Machu Picchu Perù
FOTOGRAFIA DI JONATHAN IRISH, NAT GEO IMAGE COLLECTION
L’esploratore Hiram Bingham III credeva che Machu Picchu e Vilcabamba fossero la stessa cosa, ma dopo la sua morte si scoprì la verità. La vera Vilcabamba è stata costruita nella giungla circa 80 chilometri a ovest delle antiche rovine inca di Machu Picchu.

È soggetta a terremoti

Le pietre degli edifici più belli di tutto l’Impero Inca non utilizzano malta. Le grandi pietre sono state tagliate in modo così preciso e incastrate così strettamente tra loro che non è possibile inserire tra di esse neanche una carta di credito. Oltre agli ovvi vantaggi estetici di questo stile costruttivo, vi sono anche vantaggi ingegneristici. Il Perù è un Paese instabile dal punto di vista sismico – sia Lima che Cusco sono state rase al suolo da terremoti – e la stessa Machu Picchu è stata costruita in corrispondenza di due linee di faglia.

Quando si verifica un terremoto, si dice che le pietre di un edificio inca “danzino”, cioè, abbiano una sorta di rimbalzo per poi ricadere al loro posto. Senza questo metodo di costruzione, molti degli edifici più noti di Machu Picchu sarebbero crollati molto tempo fa.

Molti degli aspetti più notevoli sono invisibili

Sebbene gli Inca siano ricordati soprattutto per le loro splendide mura, anche i loro progetti di ingegneria civile erano incredibilmente avanzati. (Soprattutto, come spesso si fa notare, per una cultura che non utilizzava animali da tiro, strumenti di ferro o ruote). Il sito che vediamo oggi dovette essere scolpito in un incavo tra due piccoli picchi, spostando pietre e terra per creare uno spazio relativamente piatto.

L’ingegnere Kenneth Wright ha stimato che il 60% delle costruzioni di Machu Picchu sia stato realizzata sottoterra. Gran parte di queste opere sono costituite da profonde fondamenta e sostruzioni di edifici e da roccia frantumata utilizzata per il drenaggio. (Come chiunque abbia visitato Machu Picchu nella stagione umida può testimoniare il sito è soggetto a forti precipitazioni).

È possibile salire a piedi fino alle rovine

Un viaggio fino a Machu Picchu, sia pure imperdibile, non è propriamente economico. I biglietti del treno da Cusco costano intorno ai 100 euro, mentre le tariffe d’ingresso al sito si aggirano intorno ai 50 euro a seconda delle opzioni scelte. Il passaggio in autobus di andata e ritorno per salire e scendere dal pendio su cui si trovano le rovine, che arriva a oltre 2.000 metri, costa altri 20 euro.

Se non temete lo sforzo fisico, e l’altitudine, tuttavia, potete salire e scendere a piedi risparmiando. Il ripido sentiero segue all’incirca il percorso di Hiram Bingham del 1911 e offre straordinarie vedute del sito, che appare quasi come ai tempi di Bingham. La salita è faticosa e dura circa 90 minuti.

C’è un museo nascosto che nessuno frequenta

Per i visitatori abituati ai cartelli informativi o didattici di monumenti e parchi, una delle cose più anomale di Machu Picchu è che il sito non fornisce praticamente alcuna informazione sulle rovine. L’eccellente Museo de Sitio Manuel Chávez Ballón (ingresso a 6 euro) colma molte delle lacune su come e perché Machu Picchu è stata costruita (informazioni e spiegazioni sono in inglese e spagnolo) e perché gli Inca scelsero una posizione naturale così straordinaria per la cittadella.

Prima però bisogna trovare il museo, che rimane in una posizione piuttosto scomoda nascosto alla fine di una lunga sterrata ai piedi di Machu Picchu, circa 30 minuti a piedi dalla città di Aguas Calientes.

Machu Picchu Perù
FOTOGRAFIA DI AL ARGUETA, ALAMY STOCK PHOTO
Molti riconosceranno l’Huayna Picchu (o Wayna Pikchu in lingua quechua), l’iconica vetta che sovrasta Machu Picchu sullo sfondo di questa foto. Si trova a 2.693 metri sul livello del mare. Tuttavia, i viaggiatori più avventurosi dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di salire su questa cima, il punto panoramico migliore per ammirare le rovine, l’area circostante e il fiume Urubamba.

C’è più di una vetta da scalare

Molto prima dell’alba, i visitatori fanno la fila fuori dal deposito degli autobus di Aguas Calientes, sperando di essere tra i primi a arrivare a Machu Picchu. Perché? Perché solo 400 persone possono salire ogni giorno sul Huayna Picchu (la cima verde, a forma di corno di rinoceronte, che appare sullo sfondo di molte foto di Machu Picchu). Quasi nessuno si preoccupa, invece, di scalare la vetta che si trova all’estremità opposta del sito, conosciuta come Monte Machu Picchu.

Con i suoi 500 metri (di altezza rispetto al sito, 3.082 metri sul livello del mare) è quasi due volte più alto dell’Huayna e la vista che offre dell’area circostante alle rovine, in particolare del fiume Urubamba che si snoda nella valle come un serpente, è spettacolare.

C’è un tempio segreto

Se siete tra i mattinieri fortunati che si sono aggiudicati un posto nella lista degli ammessi a Huayna Picchu, non limitatevi a scalare la montagna, scattare qualche foto e andarvene. Prendetevi il tempo necessario per seguire il sentiero da brivido che porta al Tempio della Luna, situato sul lato opposto di Huayna Picchu. Qui, una sorta di santuario cerimoniale è stato costruito in una grotta rivestita di pietre perfettamente tagliate e nicchie che un tempo erano probabilmente utilizzate per contenere delle mummie.

Machu Picchu Perù

C’è ancora molto da scoprire

Se vi allontanate dalle rovine centrali di Machu Picchu, noterete che di tanto in tanto si diramano dei sentieri laterali nel fitto fogliame. Dove vanno a finire? Chi lo sa. Poiché la foresta nebulosa cresce rapidamente nell’area che circonda Machu Picchu, potrebbero esserci sentieri sconosciuti e rovine ancora da trovare nelle vicinanze. Nel 2011, per la prima volta, sono state resi accessibili al pubblico diversi terrazzamenti recentemente restaurati.

Il sito è orientato con criterio

Sin dal momento in cui Hiram Bingham arrivò a Machu Picchu nel 1911, qualsiasi visitatore riesce a comprendere che l’ambiente naturale delle rovine è importante quanto gli edifici stessi. Alcune ricerche hanno dimostrato che la costruzione del sito e l’orientamento delle sue strutture più importanti sono stati fortemente influenzati dalla posizione delle vicine montagne sacre, o apu.

Una pietra a forma di freccia in cima alla vetta di Huayna Picchu sembra puntare verso sud, direttamente attraverso la famosa Pietra Intihuatana, al Monte Salcantay, uno degli apu più venerati nella cosmologia Inca. Nei giorni importanti del calendario incaico, il sole può essere visto sorgere o tramontare dietro altre vette significative.

Potrebbe aver rappresentato il punto di arrivo di un pellegrinaggio

Una nuova teoria proposta dall’archeoastronomo italiano Giulio Magli suggerisce che il viaggio da Cusco verso Machu Picchu potrebbe aver avuto uno scopo cerimoniale: riecheggiare il viaggio celeste che, secondo la leggenda, i primi Inca intrapresero quando partirono dall’Isola del Sole nel Lago Titicaca.

Invece di seguire un percorso più comodo e ragionevole lungo le rive del fiume Urubamba, gli Inca costruirono il Sentiero Inca, poco pratico ma di grande impatto visivo, che secondo Magli preparava i pellegrini all’ingresso a Machu Picchu. L’ultima tappa del pellegrinaggio si sarebbe conclusa con la scalata alla Pietra Intihuatana, il punto più alto delle rovine principali.

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Immagine in evidenza: di Jonathan Irish, Nat Geo Image Collection – Un lama vicino alle antiche rovine di Machu Picchu, un tempo cittadella inca del XV secolo in Perù

Fonte: National Geographic Italia – Mark Adams

Redazione

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