ANTICO EGITTO: Google lancia l’app per la traduzione di antichi geroglifici egiziani

ANTICO EGITTO: Google lancia l’app per la traduzione di antichi geroglifici egiziani
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Pittogrammi elaboratamente scolpiti allineati sui coperchi di magnifici sarcofagi e sulle pareti alte dei templi e delle tombe dell’antico Egitto ora saranno ancora più facili da decifrare grazie a una nuova funzione dell’app di Google che può tradurre i geroglifici egizi usando l’intelligenza artificiale

Rilasciato come parte dell’app Google Arts & Culture, lo strumento si chiama Fabricius ed è stato lanciato in occasione dell’anniversario della scoperta della Stele di Rosetta, che ha violato il codice misterioso degli antichi geroglifici egizi per i lettori moderni. I geroglifici furono usati in Egitto dal 3200 a.C. al 400 d.C. circa e sono una delle prime forme di scrittura al mondo.

L’app di Google include materiale didattico per gli egittologi in erba, nonché uno strumento che consente agli utenti di tradurre le proprie parole e i propri messaggi in geroglifici condivisibili, anche se questo ha come avvertimento che è solo per divertimento e non è accademicamente corretto.

Un’altra parte di Fabricius è programmata per la ricerca accademica e Google afferma che è il primo strumento digitale open source che utilizza l’apprendimento automatico per decodificare la lingua dell’antico Egitto e che può imparare che cos’è esattamente un geroglifico. Gli sviluppatori possono addestrare la macchina a riconoscere vari pittogrammi – ci sono circa 1000 distinti geroglifici egizi – che dovrebbero ridurre il tempo necessario per le traduzioni.

Ancient Egyptian Rosetta Stone ©Photos.com/Getty Images

Una versione solo desktop dell’app consente agli utenti di caricare foto di geroglifici individuati in Egitto o nei musei di tutto il mondo in modo che possano essere migliorati, ingranditi e confrontati digitalmente con i simboli esistenti nel database dei geroglifici. Il tempo e il meteo hanno scheggiato alcuni degli antichi simboli ancora in situ in Egitto, rendendoli più difficili da leggere, specialmente con un occhio non allenato, e Google spera che traduzioni rapide e accurate possano portare a nuove scoperte e linee storiche della ricerca.

Fonte: lonelyplanet.com – LAUREN KEITH

Redazione

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