Egitto: in Dahabeya sul Nilo esplorando amore e mitologia

Egitto: in Dahabeya sul Nilo esplorando amore e mitologia
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L’eco del passato sussurra la storia e le leggende di Dèi e Faraoni dell’Antico Egitto!

Sullo sfondo dell’Egitto, dove il tempo restituisce emozioni e consente ai suoi segreti di bisbigliare storie antiche, il fiume Nilo scorre come una vena vitale, portando con sé millenni di storia, cultura e mitologia. Navigare a bordo della Dahabeya, una barca tradizionale egiziana, non è solo un viaggio fisico, ma è un’immersione nell’anima stessa dell’Egitto, un viaggio che ti collega direttamente al cuore di questa terra antica.

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Le lacrime di Iside – una storia di amore e di morte

Immagina di essere circondato dall’acqua, con il sole del mattino che si riflette sul Nilo, creando mille scintille dorate che danzano sulla superficie. Mentre la Dahabeya scivola silenziosamente lungo il fiume, si naviga attraverso le “lacrime di Iside”, un’espressione di amore e dolore per il suo amato Osiride. Secondo la mitologia egizia, Iside pianse così tanto per la morte e la resurrezione di Osiride che le sue lacrime riempirono il Nilo, garantendo la vita attraverso le sue inondazioni annuali.

Questa connessione mitologica non è solo una leggenda, ma è una sensazione palpabile.
Il vento anima le vele bianche di questa barca elegante e silenziosa e il fiume sembra sussurrare la sua eterna storia d’amore, di perdita e di rinnovamento.

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Ogni goccia d’acqua del Nilo è un ricordo, un omaggio a un amore che trascende il tempo stesso.
Ogni riflesso è uno specchio del tempo, un richiamo alla vita e alla fecondità lungo queste rive.

Il famoso Pantheon dell’Antico Egitto

Nella mitologia egizia, Iside, Osiride, Seth, Nefti e Horus sono figure centrali in una complessa e affascinante trama di amore, tradimento, morte e resurrezione.

Osiride era un dio benevolo, associato alla morte, alla rinascita e alla fertilità del Nilo. Iside era sua sorella e moglie, dea dell’amore, della maternità e della famiglia. La loro unione era simbolo di amore e potere divino.

Seth, fratello di Osiride e Iside, era il dio del caos, del disordine, del deserto, ma anche della forza e della violenza. Seth, geloso del potere di Osiride, lo uccise, smembrando il suo corpo in 14 parti e spargendoli in tutto l’Egitto.

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Nefti, anche lei sorella di Osiride e Iside, era sposata con Seth, ma simpatizzava per la causa di Iside. Aiutò Iside a raccogliere i pezzi del corpo di Osiride, permettendo a Iside di usare la sua magia per resuscitarlo temporaneamente per concepire un figlio, Horus, dio del cielo, della guerra e della protezione, rappresentato spesso come un falco.

Non potendo più vivere sulla Terra, Osiride divenne dio e Giudice Supremo dei Morti dell’Antico Egitto.

La storia prosegue con il conflitto tra Horus e Seth per vendicare Osiride. Dopo varie battaglie, sia fisiche che davanti agli altri dèi, Horus emerse vittorioso, ripristinando l’ordine nell’Antico Egitto, diventandone faraone per tramandare la gloria del padre Osiride. Questo mito rappresenta il ciclo della vita, la giustizia e la lotta tra il bene e il male, con Iside come simbolo di devozione e magia e Osiride della resurrezione e della vita oltre la morte.

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Tra Luxor e Aswan: storia e archeologia dell’Antico Egitto

Durante il tragitto da Luxor ad Aswan, il paesaggio si anima di testimonianze di un passato grandioso. A Luxor, le imponenti mura del tempio di Karnak, costruito nel corso di 2.000 anni, raccontano di un centro religioso senza pari. Navigando, si passa davanti al Tempio di Edfu, dedicato al dio falco Horus, dove si può ammirare l’architettura tolemaica e i bassorilievi che narrano la vittoria di Horus su Seth.

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Proseguendo verso sud, si intravede la facciata di Kom Ombo, un tempio unico dedicato a due divinità: Sobek, il dio Coccodrillo, e Haroeris, il dio Falco. Questo tempio riflette la dualità della vita egizia, dove la lotta tra il bene e il male era una costante.

Aswan segna la fine del viaggio, con il sito di Philae che offre un’ultima immersione nel mondo dei faraoni. Qui, il tempio di Iside, una volta sommerso dalle acque del Nilo, ora restaurato e antico simbolo di rinnovamento e bellezza, invita a riflettere sulla perenne presenza del sacro nella vita quotidiana degli antichi egizi.

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Un viaggio faraonico

La Dahabeya, ti riporta ai tempi dei faraoni, quando questi amati regnanti del Nilo vedevano il fiume non solo come una via di comunicazione, ma come una divinità vivente. Navigare a bordo di una Dahabeya offre un’esperienza unica: non si viaggia sopra l’acqua, ma si vive a contatto con essa, sfiorando la medesima superficie su cui i faraoni dell’Antico Egitto posarono lo sguardo millenni addietro, una culla di sogni, potere e spiritualità.

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Una connessione profonda con l’Antico Egitto

Questo viaggio è un’esperienza emotiva. Percepire la brezza del Nilo sulla pelle e sentire il silenzio profondo della notte, rotto solo dal fruscio delicato dell’acqua che accarezza lo scafo della Dahabeya, crea un legame profondo con il passato, con la natura e con sé stessi.

Il Nilo non diventa una via da percorrere, ma un’anima da ascoltare.

In questo scenario, le “lacrime di Iside” non sono solo un simbolo di lutto, ma anche di speranza e rinascita. Ogni goccia di acqua del Nilo è un tributo all’amore eterno, al ciclo della vita che si rinnova. Navigare sul Nilo a bordo della Dahabeya significa attraversare un fiume immersi nelle emozioni e nelle storie che hanno reso questo posto sacro per millenni.

La Dahabeya sul Nilo è un abbraccio intimo con il cuore pulsante dell’Antico Egitto, un ponte tra presente e passato, che offre un’opportunità unica di connettersi con la terra, con il mito e con la storia in un modo che pochi altri luoghi nel mondo possono offrire.

È una celebrazione dell’amore e della natura, un ricordo costante che, come le “lacrime di Iside”, anche noi siamo parte di un ciclo eterno di amore, perdita e rinnovamento.

È un invito a rallentare, a osservare e a percepire l’essenza stessa della vita.

È un viaggio attraverso il passato per celebrare la grandezza di una civiltà straordinaria che ha saputo realizzare uno dei sogni più profondi dell’umanità: conquistare l’immortalità!

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Fotografie: Alessandra Fiorillo

Redazione

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