Egitto – Luxor: scoperta la tomba reale di Thutmosi II

In Egitto a Luxor un segreto sepolto riaffiora dalle sabbie del tempo!
In Egitto, nel deserto a ovest di Luxor, una missione egiziano-britannica avrebbe identificato la prima tomba di Thutmosi II, uno degli ultimi faraoni di cui non si conosceva ancora il luogo di sepoltura, e tracce di una seconda tomba reale, forse intatta.
Dopo la comunicazione del Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità con cui era stata annunciata la scoperta della tomba di Thutmosi II, Piers Litherland, direttore della missione protagonista del ritrovamento, ha rilasciato un’intervista all’Observer – settimanale britannico del gruppo del Guardian – dalla quale emergono sviluppi eclatanti. Il team anglo-egiziano avrebbe, infatti, già individuato la seconda sepoltura del faraone, utilizzata quando la prima era stata abbandonata, a causa di inondazioni, entro sei anni dalla morte del re.
Nei pressi del primo ipogeo, ci sarebbero 23 metri di strati, accumulati artificialmente, di schegge di calcare, grossi massi e intonaco di fango, che celerebbero una tomba ancora sigillata. Lo stratagemma, secondo Litherland, sarebbe stato ideato dall’architetto della XVIII dinastia Ineni (vissuto fino al regno di Thutmosi III) che nella sua tomba nella vicina necropoli di Sheikh Abd el-Qurna, Egitto, racconta di aver supervisionato lo scavo della sepoltura di “Sua Maestà” e di aver inventato qualcosa di mai provato prima, cioè la copertura delle tombe (reali) con strati di argilla.

L’archeologo scozzese ha, inoltre, audacemente aggiunto di essere convinto che, al termine delle difficili e pericolose operazioni di asportazioni del materiale che copre il presunto ingresso, riuscirà a scoprire la vera mummia di Thutmosi II, in quanto quella che si trovava nella cachette di Deir el-Bahari, Egitto, apparterrebbe a un uomo troppo più maturo. Lo spostamento del sarcofago e degli altri oggetti del corredo, ad opera di Hatshepsut, in un vicino luogo sarebbe confermata da un’iscrizione sepolta ritualmente insieme ai resti di un bovino.
A distanza di oltre 102 anni, quando vennero alla luce le “Cose meravigliose” del tesoro di Tutankhamon, potrebbe essere stata individuata una nuova tomba reale a Luxor, l’antica Tebe. Circa 2,5 km a est della Valle dei Re, nella cosiddetta area degli Wadi Occidentali Tebani, una missione congiunta egiziano-britannica avrebbe scoperto l’ultima dimora di Thutmosi II, faraone della XVIII dinastia che regnò per un brevissimo periodo di tempo, dal 1483 al 1479 a.C.
In realtà, più che un ritrovamento, si tratta di una nuova attribuzione di una sepoltura già scavata dall’ottobre del 2022 dal team diretto da Piers Litherland (New Kingdom Research Foundation) e Mohamed Abdel-Badie (Consiglio Supremo delle Antichità egiziane).
Sulle prime, però, la ribattezzata tomba C4, che si trova per la precisione nella Valle C dello Wadi Gabbanat el-Qurud, era stata collegata a una regina o principessa del periodo thutmoside (1500-1400 a.C. circa) sulla base dello studio preliminare di resti di iscrizioni e dei frammenti ceramici. La vallata, infatti, insieme allo Wadi Bairiya e allo Wadi el-Gharby, era stata impiegata per deporre membri delle famiglie reali della XVIII dinastia.
D’altronde, tra queste montagne desertiche, già indagate da Howard Carter nel 1916-17, si trovavano le sepolture delle spose straniere di Thutmosi III, di alcune donne della corte di Amenofi III e la tomba stessa della celebre regina Hatshepsut, scavata quando però era “solo” Grande Sposa Reale di Thutmosi II e non era ancora salita al trono.

FOTOGRAFIA DI Culture Club/Bridgeman via Getty Images
Proprio a Thutmosi II sarebbe appartenuto l’ipogeo composto da un corridoio d’accesso e una camera funeraria. Il pessimo stato di conservazione è il frutto di disastrose inondazioni che avrebbero arrecato seri danni al corredo e agli intonaci dipinti già pochi anni dopo la morte del faraone. Seppur rare in quest’area, infatti, le piogge sono improvvise e torrenziali e innescano inarrestabili colate di fango.
Per questo, il corpo di Thutmosi II, insieme agli oggetti superstiti, potrebbe essere stato traslato in un’altra tomba ancora sconosciuta. Un secondo, anomalo corridoio, secondo Litherland, potrebbe testimoniare queste operazioni di salvataggio. Il tunnel, infatti, è in pendenza verso l’alto invece che verso il basso, è stato ampliato due volte e intonacato con gesso bianco e attraversa la camera funeraria, a una quota di 1,4 metri sopra il pavimento.
Tuttavia, questo non fu lo spostamento definitivo, poiché la mummia fu nascosta dai sacerdoti di Amon nella cachette di Deir el-Bahari, intorno al 950 a.C., per proteggerla dalle incursioni di antichi ladri e oggi è conservata presso il National Museum of Egyptian Civilization del Cairo.

La nuova identificazione viene dopo ulteriori due anni di scavo e la scoperta di alcuni oggetti iscritti, in particolare frammenti di un vaso in alabastro che recano il cartiglio di Thutmosi II seguito dall’epiteto maa-kheru, “giusto di voce”, che era riservato ai defunti. Sempre sullo stesso oggetto compare anche il nome di Hatshepsut, che potrebbe essersi occupata della sepoltura del suo sposo e fratellastro. Degli intonaci dipinti, invece, si sono salvate solo poche porzioni del soffitto stellato e di formule del Libro dell’Amduat, corpus di testi funerari quasi esclusivamente ad appannaggio dei re. Le indagini, intanto, proseguono per far luce su un faraone su cui si hanno ancora poche informazioni.
Fonte testo e fotografie: National Geographic Italia – Mattia Mancini
Foto in evidenza: Luxor, Egitto – 2 gennaio 2024: statue monumentali del faraone Thutmosi II nel tempio di Karnak. FOTOGRAFIA DI BERK OZDEMIR / Alamy Foto Stock
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