Le isole più remote e selvagge del mondo: 10 paradisi da scoprire, dalla Norvegia, passando per le Seychelle fino alle Isole del Pacifico

Le isole più remote e selvagge del mondo: 10 paradisi da scoprire, dalla Norvegia, passando per le Seychelle fino alle Isole del Pacifico
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Nel mondo sono ancora moltissime le isole inesplorate o poco raggiunte dal turismo di massa. Luoghi dalla straordinaria bellezza, spesso incontaminata e rimasta quasi del tutto intatta.
Ecco qui, allora, 10 paradisi tutti da scoprire

Pitcairn, lo Stato meno popolato al mondo

Nella parte più remota (o quasi) dell’Oceano Pacifico si trovano le Pitcairn Islands, dove ancora oggi vivono i discendenti degli ammutinati del Bounty. Si tratta di un arcipelago, di quattro isole vulcaniche, di cui solo una è abitata, Pitcairn, sede anche della Capitale, che dà anche il nome all’arcipelago. Una curiosità: questo è lo Stato meno popolato al mondo.

Canton, un piccolo Eden nell’arcipelago della Fenice

Nell’arcipelago della Fenice, nell’Oceano Pacifico, si trova un posto incantevole dove il mare è azzurro e cristallino. Si tratta di Canton, un piccolo atollo appartenente alla Repubblica di Kiribati. Qui vicino si possono ammirare anche due barriere coralline sommerse. Un vero spettacolo naturale.

Nelle Svalbard c’è Hopen, un paradiso tra ghiacci e vento

Hopen è una piccola isola remota che si trova nell’estremo sud-est delle Svalbard, in Norvegia. Un piccolo paradiso, parte di una Riserva naturale, con onde che si infrangono spesso pesantemente sulla costa, spesso ghiacciata. Uno spettacolo della natura, ideale per chi cerca luoghi totalmente inesplorati.

Cocos Island, un paradiso naturale

A 7 km a nord di La Digue, si trovano le Isole Cocos, un piccolo gruppo di isole che spaziano nell’arcipelago delle Seychelles. Completamente disabitato, Cocos è un paradiso incontaminato dove vivono specie rare di uccelli e farfalle. Il mare, cristallino e puro, rende questo posto una vera meraviglia della natura.

Rapa Iti, una bellezza tra mare e monti

Rapa Iti è la più grande e remota isola abitata delle Isole Bass nella Polinesia francese. Qui il paesaggio alterna mari e monti: le montagne circondano la baia e la proteggono, come un piccolo gioiello, da sguardi indiscreti. Non lontano da qui, inoltre, si trovano i piccoli isolotti di Martotiri, completamente disabitati.

Bouvet, un’isola vulcanica sub-antartica

Un’isola vulcanica sub-antartica, nel sud dell’oceano Atlantico, quasi interamente ricoperta dal ghiaccio. Ecco come si presenta Bouvet, nella parte meridionale del Capo di Buona Speranza, in Sudafrica. Di dipendenza norvegese, è considerata una delle isole più remote del pianeta.

Tristan Da Cunha, amata per il paesaggio e i suoi francobolli rari

Tra Africa e Sud America, nell’Atlantico meridionale, si trova l’Isola di Tristan da Cunha che dà il nome a tutto l’arcipelago costituito da altre quattro isole, le tre di Nightingale e quella di Gough. Gli abitanti qui sono meno di 300 e nessuno ama le nuove tecnologie. La loro fonte di reddito principale? La vendita di francobolli rari con il timbro dell’isola: i più richiesti dai collezionisti.

Un’isola di ghiaccio, ecco l’isola Pietro I

Completamente di ghiaccio, tranne d’estate dove si può scoprire un po’ di suolo, l’Isola Pietro I è un vulcano estinto che prende il nome dall’omonimo Zar russo. Rivendicata dalla Norvegia, non è eccessivamente distante dalla costa dell’Antartico occidentale.

Raivavae, la Bora Bora d’Australia

Nota come la “Bora Bora” delle isole d’Austrialia, Raivavae è una piccola isola montuosa che si trova a circa 700 km da Tahiti e a Sud del Tropico del Capricorno. Qui si trovano ancora antichi templi polinesiani tutti da scoprire, immersi in una vera meraviglia che si perde tra piccoli isolotti corallini dalle bellissime spiagge bianche.

Napuka, un piccolo arcipelago corallino

Nell’arcipelago delle Tuamotu, nella Polinesia francese, si trova Napuka. Si tratta di un piccolo atollo corallino anche conosciuto, insieme a Tepoto, come ‘Isola della Delusione’. Questo non per la bellezza dei luoghi, che fanno perdere il fiato, ma solo perché l’esploratore che le scoprì si trovò di fronte a nativi ostili. Un soprannome che è rimasto nel tempo ma che non gli rende affatto giustizia.

Fonte: siviaggia.it

Redazione

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