Questa è la storia dell’isola proibita delle Hawaii (Stati Uniti) che in pochi conoscono

Questa è la storia dell’isola proibita delle Hawaii (Stati Uniti) che in pochi conoscono
Condividi

Tutti sognano di andare nell’arcipelago vulcanico delle Hawaii per un viaggio all’insegna del relax in un vero e proprio paradiso terrestre. Le destinazioni più conosciute sono quelle di Oahu, Maui o la Big Island, proprio qui sorgono resort turistici lussuosi ed esclusivi.

Ma nello Stato c’è anche un’altra isola, meno conosciuta e frequentata rispetto alle altre, si chiama Niihau ed è l’isola proibita delle Hawaii. Le Hawaii nascondono un’isola proibita che è un vero incanto

Questa piccola isola, grande soltanto 28 km, ospita appena 70 residenti ed è sprovvista di strade asfaltate, impianti idraulici e mezzi di trasporto. Per attraversare il territorio, infatti, le persone del posto utilizzano la bicicletta o si muovono a piedi.

L’isola di Niihau è la patria della foca monaca, uno dei più belli esemplari in via di estinzione, si tratta infatti dell’animale più ricercato e minacciato al mondo. Questo è il territorio ideale per la protezione di questi animali dato che l’assenza di infrastrutture turistiche rende gli habitat naturali incontaminati.

Niihau è letteralmente fuori dai radar dei turisti non solo per le sue dimensioni, ma anche perché si tratta di un territorio privato. L’isola, in effetti, si tramanda da generazione in generazione da più di 150 anni.

Fu acquistata dal re Kamehameha IV nel 1864 per 10.000 dollari dalla vedova scozzese Elizabeth Sinclair. Attualmente l’isola è gestita da Bruce Robinson, pronipote di Sinclair, e la famiglia ha fatto del suo meglio per onorare la richiesta del re di salvaguardare sempre gli interessi degli abitanti e il territorio stesso.

Quando le altre isole dell’arcipelago hanno iniziato ad accogliere il turismo, l’isola di Niihau ha deciso di restare in disparte e mantenere la sua assoluta autenticità. Il Paese, separatosi dal resto delle Hawaii, ha mantenuto una sua cultura e uno stile di vita diverso dal resto dell’arcipelago.

I residenti locali parlano inglese e il dialetto Niihau e, su tutta l’isola, le tracce della tecnologia moderna sono davvero rare. Non avendo impianti di alcun tipo, tutto il territorio è alimentato esclusivamente da energia solare.

Nonostante ci siano molte restrizioni sull’isola, visitarla non è così impossibile. Non ci sono servizi di traghetto per raggiungerla ed entrare sull’isola è possibile solo a seguito di un invito personale da parte di un residente di Niihau o di un membro della famiglia Robinson.

L’alternativa è quella di affidarsi ad un tour guidato per raggiungere Niihau in elicottero e vivere così un’esperienza unica sull’isola proibita.

Fonte: siviaggia.it

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com