BARBARA MINCZEWA, DIRETTRICE DELL’ENTE NAZIONALE POLACCO PER IL TURISMO: LA POLONIA NON E’ UN PAESE IN GUERRA

Barbara Minczewa, la direttrice dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo, in un momento in cui la guerra in Ucraina sta riversando milioni di profughi in Polonia, manda un messaggio a tutto il comparto turistico, perché l’attenzione sul suo Paese sia corretta e non segnata da luoghi comuni e percezioni distorte.
Nonostante la primavera sia il periodo più bello dell’anno per godere dei profumi e dell’essenza di questa Terra, nonostante dopo due anni di chiusure e restrizioni, tutto stia riprendendo vita con un ritmo diverso, c’è una sorta di rallentamento e, in questi giorni, numerosi operatori polacchi hanno registrato cancellazioni di individuali e gruppi per tour organizzati da tempo nelle varie città, con un ennesimo, grave impatto sull’economia turistica del Paese, già ampiamente provata dalla pandemia.

Alla luce di quanto sta accadendo in queste ultime settimane nel suo Paese, che è il primo Paese dove i profughi trovano riparo per poi proseguire verso altre destinazioni europee, Barbara Minczewa dice – La Polonia è stata coinvolta fin da subito nel primo aiuto ai milioni di profughi in fuga dall’Ucraina. La nostra popolazione sta rispondendo in maniera generosa a questa dura chiamata alla responsabilità e all’accoglienza. E sta dimostrando la vera anima del popolo polacco, che da secoli accoglie nelle sue terre flussi migratori provenienti dall’est, integrandoli in un tessuto sociale e culturale che, anche per questo, è oggi più ricco e intenso. Ma è importante oggi sottolineare che la gestione di questa emergenza è limitata alla striscia di confine con Ucraina e Bielorussia. Il nostro Paese si estende da Nord a Sud per 649km e da Est ad Ovest per 689km. Ha una vastità di spazi, paesaggi e aree metropolitane che, come nel resto d’Europa, di tutta Europa, ogni giorno, stanno vivendo questo momento storico con dolore, apprensione, attesa, continuando a gestire la quotidianità. Come hanno fatto Italia, Grecia e Spagna con gli arrivi dei massicci flussi migratori dal Nord Africa e dal Medioriente nel corso di questi ultimi anni. La Polonia NON è un Paese in guerra. La Polonia sta accogliendo profughi che, dalla guerra, scappano.
È primavera in Polonia e numerosi sono gli eventi che si stanno preparando per celebrare i più bei giorni dell’anno: le sentite e partecipi celebrazioni della Pasqua, i festival primaverili e di musica sacra a Varsavia (di Ludvig van Beethoven), a maggio i concerti all’aperto di Chopin e una serie di eventi all’aperto e, ancora, il festival del design di Lodz. Momenti importanti per ritrovarsi, per tornare a fare quello che noi abbiamo imparato e sappiamo fare al meglio: viaggiare e far viaggiare. Oggi – prosegue Minczewa – organizzare un viaggio in Polonia, è anche un modo diretto e responsabile di aiutare una popolazione che si sta adoperando per portare aiuti e sostegno ai vicini Ucraini. In questo momento di attesa per la conclusione della guerra, e per il ritorno della pace, dobbiamo essere consapevoli che tutti, allo stesso modo, qui in Europa, siamo in pericolo se la situazione dovesse degenerare. La Polonia non sarebbe più in pericolo dell’Italia o della Francia o della Spagna. L’inasprirsi delle tensioni avrebbero conseguenze per tutti. Il settore turistico polacco sta pagando oggi il prezzo per appartenere ad un Paese che sta aiutando una popolazione a non morire.
Ecco il perché del mio invito a tutto il comparto turistico italiano a continuare a lavorare con noi, a sostenerci e a far viaggiare in totale sicurezza i propri clienti, certi di trovare una situazione serena, affidabile e consapevole. Continuare a viaggiare e a far viaggiare nel nostro Paese significa, in questo momento, sostenere un settore che ha voglia di riprendersi gli spazi persi negli anni addietro e persone che di questo vivono. Perché il significato del viaggio sta proprio in questo: scoprire, accogliere, conoscere, confrontarsi, arricchirsi. Uno strumento di pace forte e imbattibile –
Barbara Minczewa è a disposizione con tutto il suo staff di Roma per fornire supporto, informazioni ed aggiornamenti in tempo reale e, sposa le parole di Federica instagrammer di @miperdoetorno_: “viaggiare ad est, oggi, equivale a donare speranza, rivendicare il diritto alla vita”.