GIAMAICA: L’ISOLA DA SOGNO DEI CARAIBI CHE AFFASCINA GLI 007
No time to die, venticinquesimo capitolo della saga di James Bond comincia con uno 007 che fa vita tranquilla in Giamaica dove ha deciso di ritirarsi finché un amico non lo coinvolge in una rocambolesca avventura.
È la stessa isola in cui l’agente segreto più famoso al mondo nasce nel 1953 dalla fantasia di Ian Flemming. Lo scrittore inglese, dopo aver comprato la tenuta di GoldenEye nel 1946, pubblica Casinò Royale, il primo di una serie di film su James Bond. Nome preso in prestito da un ornitologo realmente esistito, autore del libro Birds of the West Indies uscito nel 1936.
CULTURA
Quest’ isola delle Grandi Antille estesa come mezza Sardegna è un set naturale: insenature bianche bordate di palme, sole caldo e il mare cristallino, oltre al calore della cultura africana che si esprime nella musica reggae. Ya man, questa è la Giamaica che nel tempo ha attratto molte star: il leggendario Robin Hood, alias Errol Flynn, Gregory Peck, Liz Taylor, Rock Hudson, Fred Aster e Ava Gardner, rendendo questo angolo di paradiso una little Hollywood.
Nel 1939 anche Alfred Hitchcock, che sull’isola ha prodotto La taverna della Giamaica. Più recentemente è stata scelta come buen retiro da Sir Paul Mc Cartney, Madonna, Eddy Murphy, Tiger Woods, ed è stata la location per Cocktail con Tom Cruise ed Elisabeth Shue, per The Mighty Quinn con Denzel Washington e per Clara’s Heart con Whoopi Goldberg.
ADRENALINA
L’interno dell’isola è di una bellezza magnetica: alte montagne, vallate profonde, fiumi e cascate, per cui vale la pena di allontanarsi dall’ozio in riva al mare almeno per qualche escursione. Da vedere le maestose Blue Mountain (bluemountaincoffee.com), dove oltre i duemila metri è coltivata l’omonima qualità di caffè definita da Bond la migliore al mondo nel film Vivi e lascia morire.
Divertimento e adrenalina con le attività da organizzate all’interno: la risalita del corso del fiume tra pozze d’acqua, cascatelle e rocce levigate, sotto maestose arcate di bamboo e alberi secolari, e la visita della Hampden Estate, distilleria fondata nel 1750, il cui rum viene utilizzato anche in acque di colonia e profumi, come Chanel, e in alimenti, come i gelati della Haagen Daz. A metà strada tra Port Antonio e Montego Bay s’incontra Ocho Rios, il giardino della Giamaica per le romantiche spiaggette, le cascate e le gite nella verdissima foresta di felci Ferns Gully.
SPORT
L’ex villaggio di pescatori immortalato nel film 007 licenza di uccidere con Sean Connery e Ursula Andress, base per immersioni e sfide a golf nel 18 buche del Sandals Golf & Country Club (gratuito per tutti gli ospiti Sandals Hotel).
CARTOLINE
La quintessenza del caribe si esprime nelle spiagge orlate di palme, nel mare degno delle migliori cartoline e nella barriera corallina di Montegobay, sulla costa nordoccidentale, che ogni estate ospita il Reggae Sumfest (reggaesumfest.com, dal 18 al 20 luglio 2020), il più grande festival mondiale legato al sound di Bob Marley, Peter Tosh e Jimmy Cliff. Nato 27 anni fa, nel 1993, ha ospitato sulle coste giamaicane artisti internazionali di vario genere: dall’hip hop di 50 Cent all’r’n’b di Rihanna, passando per Kanye West, Chris Brown, Nicki Minaj, Wiz Khalifa e la pop star americana Usher.
MoBay, come la chiamano i locali, è perfetta per chi ama la vita di spiaggia, tra gli arenili più spettacolari: Doctor’s Cave per l’acqua turchese, Walter Fletcher Beach per i colori della sabbia e Cornwall Beach per lo snorkeling. Parlando ancora di set cinematografici a Falmouth, a circa 30 chilometri da Montego Bay, è stato girato il film del 1973 di Franklin J. Schaffner Papillon che annovera nel cast stelle del calibro di Steve McQueen e Dustin Hoffman, oltre alla comparsa di molti abitanti dell’isola.
Fonte: ilmessaggero.it