LA VALLE DELLE ROSE IN MAROCCO: UN VIAGGIO DEI SENSI!

LA VALLE DELLE ROSE IN MAROCCO: UN VIAGGIO DEI SENSI!
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Tra pareti vertiginose si nasconde
una meravigliosa valle che profuma di rose

Kellat M’Gouna, un villaggio fortificato incastonato tra gole profonde con pareti a strapiombo che si affacciano su una vallata lussureggiante, custodisce i segreti dei maestri profumieri della Provenza.

Situato a 1500 metri di altitudine, vicino alla ben nota Boumalne Dadès, la cittadina è attorniata da molte kasbah e da appezzamenti verdi di terra coltivata. Stupendo è il contrasto cromatico tra il verde vivace dei campi, il rosso tipico della terra utilizzata per costruire le abitazioni e i riflessi luccicanti dell’acqua dei fiumi, che alimentando oasi rigogliose, scivolano silenziosi tra le rocce.

Il deserto sembra lontano!

Nelle valli lungo le rive del Dadès e del M’Goun, la rosa centifolia, conosciuta come Rosa di Maggio, ha trovato l’ambiente ideale per crescere e prosperare. Si ritiene che il fiore provenga dall’antica Persia e sia giunto nelle valli del sud del Marocco grazie al transito delle carovane commerciali che in passato univano l’Oriente con il Maghreb.

Con l’arrivo della primavera, le valli si riempiono di cespugli di rose e si tingono di colore e profumi inebrianti. Una fragranza intensa si diffonde nell’aria e avvolge tutto ciò che sfiora.

A. Fiorillo

Lunghe siepi accolgono piccoli e delicati boccioli che svelano la loro bellezza tra minacciosi rami costellati da spine. Morbide corolle che, nella loro breve vita, restituiscono un aroma penetrante.

Prima che il sole si levi alto in cielo, le rose, ancora aperte durante il fresco della notte, diffondono la loro essenza e si consegnano nelle abili mani delle donne a cui è affidato il compito di raccoglierne i preziosi petali. Un piacevole mormorio risuona tra i cespugli accesi dai primi raggi e si percepisce la gioia delle lavoratrici nell’essere circondate da una rara bellezza naturale.

Quasi un secolo fa, la coltivazione della rosa venne incentivata grazie ad alcuni profumieri francesi che trasferirono nel territorio le loro conoscenze per avviare i processi di essiccazione e distillazione delle essenze utilizzate per la produzione di profumi, oli, creme, saponi e cosmetici, nonché della famosa acqua di rose.

Decine di migliaia di fiori colti manualmente, petalo dopo petalo, con attenzione e delicatezza, per rendere felici altre donne che, spesso ignare del lavoro necessario per ottenere tali raffinati prodotti, cospargeranno sui loro corpi un concentrato di amore racchiuso in ogni singola goccia.

A. Fiorillo
A. Fiorillo

Redazione

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