Messico: la rinascita di Valeriana, una città Maya scoperta nella giungla

Messico: la rinascita di Valeriana, una città Maya scoperta nella giungla
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Il ritrovamento di Valeriana e il suo significato per la storia e l’archeologia del Messico

Nel cuore della giungla messicana, dove la natura ha intessuto un manto impenetrabile di vegetazione, un’antica città Maya è tornata a vedere la luce dopo secoli di oblio. Questa città, denominata “Valeriana”, è stata scoperta recentemente nello stato di Campeche, grazie alla tecnologia Lidar (Light Detection and Ranging), una tecnica di telerilevamento che utilizza impulsi laser per mappare il terreno e rivelare strutture nascoste sotto la fitta vegetazione.

La scoperta di Valeriana in Messico

La scoperta di Valeriana è stata casuale ma brillante. Luke Auld-Thomas, un dottorando dell’Università di Tulane, durante una ricerca online ha trovato un’indagine Lidar effettuata per scopi ambientali. Analizzando i dati, ha notato le tracce di una città con piramidi, piazze, anfiteatri e campi sportivi, nascosta in bella vista a soli 15 minuti di cammino da una delle strade principali vicino a Xpujil.

Valeriana si estende su un’area di 16,6 chilometri quadrati, con oltre 6.500 strutture che includono templi piramidali, aree dedicate al gioco della palla (tlachtli) e un sistema idrico avanzato con bacini artificiali. La città è stata datata tra il 250 e il 900 d.C., durante il periodo classico della civiltà Maya, e avrebbe potuto ospitare tra i 30.000 e i 50.000 abitanti, rendendola una delle più grandi città Maya mai scoperte, seconda solo a Calakmul.

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Tikal – Guatemala

I Maya

La civiltà Maya è una delle più affascinanti e complesse della Mesoamerica, con una storia che si sviluppa dal 2000 a.C. fino al XVI secolo d.C. Noti per le loro avanzate conoscenze in astronomia, matematica, architettura e agricoltura, i Maya costruirono città-stato nel territorio che oggi comprende il sud del Messico, il Guatemala, il Belize, El Salvador e parte dell’Honduras.

Astronomia e calendari

I Maya avevano una comprensione straordinaria del cielo notturno, sviluppando calendari che non solo tracciavano il tempo con precisione, ma erano anche intrisi di significati religiosi e culturali. Il calendario Maya più noto è il “Tzolk’in”, un ciclo di 260 giorni, e il “Haab'”, un calendario solare di 365 giorni. Questi calendari si combinavano in un ciclo lungo di 52 anni, fondamentale per la vita rituale e civile.

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Chichén Itzá – Piramide di Kukulkan – Messico

Architettura e urbanismo

Le città Maya erano centri di sofisticata architettura. Piramidi a gradoni, templi, palazzi e complessi monumentali con piazze centrali erano comuni. Luoghi come Tikal in Guatemala, Chichén Itzá e Palenque in Messico sono famosi per i loro edifici imponenti, spesso decorati con bassorilievi e affreschi che raccontano la storia e la mitologia Maya. La struttura urbana comprendeva anche sistemi idrici avanzati per la gestione dell’acqua, cruciali in un ambiente spesso soggetto a siccità o inondazioni.

Scrittura e conoscenza

I Maya sono una delle poche civiltà precolombiane ad aver sviluppato una scrittura vera e propria, un sistema logografico-sillabico che ha permesso loro di registrare eventi storici, cerimonie e persino poesie. I codici Maya, libri di corteccia di fico dipinti e scritti, sono tra i documenti più preziosi per comprendere la loro cultura, anche se molti sono stati distrutti durante la conquista spagnola.

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Palenque – Messico

Società e religione

La società Maya era stratificata con un’élite nobiliare, sacerdoti, guerrieri, artigiani e contadini. La religione permeava ogni aspetto della vita, con riti che includevano sacrifici umani, spesso intesi come necessari per mantenere l’ordine cosmico. Gli dèi Maya erano numerosi e complessi, riflettendo aspetti della natura, come la pioggia (Chaac), il cielo (Itzamná) e il mais (Hun Hunahpu).

L’eredità di Valeriana in Messico

La scoperta di Valeriana non solo espande la nostra conoscenza della civiltà Maya, ma ci offre anche uno spaccato della complessità urbana e della vita quotidiana di questo popolo. Ogni nuova città trovata aggiunge pezzi al puzzle di una civiltà che, sebbene scomparsa nella sua forma classica, continua a vivere attraverso i suoi discendenti e le sue rovine monumentali.

Oggi, mentre gli archeologi si preparano per ulteriori esplorazioni sul campo, la città di Valeriana rappresenta un’opportunità unica per riscoprire il passato e capire meglio l’ingegno e l’organizzazione sociale di un popolo che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia umana.

Valeriana, con la sua architettura imponente e la sua storia nascosta, non è solo una testimonianza del passato glorioso dei Maya, ma anche una finestra sul futuro dell’archeologia. Con ogni nuova scoperta, si svela un po’ di più del mistero che circonda questa antica civiltà, ricordandoci quanta storia rimane ancora da scoprire sotto la superficie della nostra Terra.

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Chichén Itzá – Messico

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Foto in evidenza: rovine di Calakmul

Redazione

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