Boston, Stati Uniti: il Black History Month 2024

Boston, Stati Uniti: il Black History Month 2024
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A febbraio il Black History Month a Boston con alcune ispirazioni tra storia, gusto, lifestyle ed arte

LA PRIMA POETESSA AFRO-AMERICANA

PHILLIS WHEATLEY, schiava africana del Gambia, fu la prima a pubblicare un libro di poesie in America. Copie del suo lavoro furono inviate per nave dalla Gran Bretagna nelle colonie americane. La Wheatley fu rapita da bambina e venduta quale schiava, trasportata in Nord America dove fu acquistata dalla famiglia Wheatley di Boston l’11 luglio 1761 e messa a lavorare come cameriera.

La famiglia le insegnò a leggere e scrivere. Naturalmente, Phillis non parlava inglese quando arrivò a Boston, ma tradusse il poeta Ovidio in inglese nei suoi primi anni di adolescente. Poco tempo dopo, studiò anche letteratura classica greca e latina, astronomia, geografia e la Bibbia. Scrisse la sua prima poesia nel 1765, che fu pubblicata due anni dopo quando Phillis aveva solo 14 anni.

Wheatley compì un viaggio a Londra per tentare di far pubblicare le sue poesie. Il suo libro Poems and Various Subjects, Religious and Moral la rese famosa: il libro fu portato a Boston a bordo del Dartmouth, la stessa nave che trasportava il controverso tè che sarebbe poi stato gettato nel porto il 16 dicembre 1773, la notte nota come “Boston Tea Party”.

La Wheatley sostenne la Rivoluzione Americana e scrisse una poesia lusinghiera nel 1775 a George Washington, che un giorno sarebbe diventato il primo presidente degli Stati Uniti. Washington apprezzò così tanto la sua poesia che la invitò a fargli visita nel suo alloggio a Cambridge, Massachusetts, nel marzo 1776, pochi mesi prima dell’inizio ufficiale della rivoluzione.

La Phillis ottenne la libertà nel 1778, cinque anni prima che il Massachusetts vietasse la schiavitù, ma la sua vita come donna liberata divenne emblematica delle esperienze delle persone di colore liberate nella prima repubblica.

Emancipata, si ricongiunse con la comunità afroamericana nel New England, impegnandosi nel lavoro di creazione di una società libera. Alcuni colonialisti ritenevano impossibile che una schiava africana scrivesse poemi così eccelsi. Dovette difendere la sua autorialità e fu anche esaminata dai contemporanei: l’allora governatore reale Thomas Hutchinson ed il mercante John Hancock. Conclusero che lei stessa aveva scritto le poesie e siglarono una dichiarazione che fu inclusa nel libro.

La schiavitù era una realtà diffusa nelle colonie britanniche, dal Massachusetts fino alla Georgia. Questo sistema legale ed economico servì a rafforzare il potere sociale ed economico delle élite delle colonie. Nel caso di Phillis Wheatley, la schiavitù significava avere accesso a un mondo letterario che evidenziava il suo talento, ma che beneficiava i suoi maestri.

Questa disuguaglianza divenne più evidente quando tentò e non riuscì a pubblicare la sua poesia come donna liberata. Per sopravvivere ha comunque dovuto continuare a fare la cameriera, nonostante si fosse poi sposata con uno schiavo liberato che faceva il droghiere. Morì all’età di 31 anni, nel 1784.

DOVE a BOSTON? La statua bronzea di Phillis Wheatley è una componente del monumento del Boston Women’s Memorial sulla Commonwealth Avenue; una copia originale delle sue poesie è conservata nella splendida biblioteca Boston Athanaeum a Beacon Hill.

L’ESPERIENZA DELLA CUCINA AFRO-AMERICANA 

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Boston è abbastanza fortunata da avere una scelta in continua crescita di ristoranti di proprietà di persone di colore che brillano nella scena culinaria locale.

SUYA JOINT – All African Cusine – è di proprietà e gestito dalla chef nigeriana Cecelia Lizotte e si trova nel quartiere di Roxbury, epicentro afroamericano di Boston. Il suo amore per il cibo è iniziato presto nella sua vita e ha imparato a cucinare da molti cuochi di talento nella sua famiglia.

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Cecelia vede il cibo come una creazione artistica, combinando le spezie, coltivando il sapore e stimolando il gusto per creare pasti più deliziosi. Quello che era iniziata come un’attività di catering locale gestita da casa è cresciuta fino a un sostanziale servizio di catering e un ristorante nigeriano a servizio completo, che serve pranzo e cena tutti i giorni. Il cibo al Suya Joint è preparato da zero, con ingredienti naturali. Il giovedì, venerdì e sabato il ristorante offre intrattenimento dal vivo e si balla. Gli orari per l’intrattenimento dal vivo sono dalle 19:00-1:00 il giovedì, il venerdì e il sabato.

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Rristorante Cesaria

RESTAURANTE CESARIA è un’impresa etnica che combina esperienze culinarie autentiche e uniche con intrattenimento contemporaneo ed etnico nel quartiere di Dorchester. Il menu rappresenta la ricchezza culinaria tradizionale della dieta capoverdiana, così come le alternative contemporanee e influenzate dagli americani: piatti tradizionali come Katchupada, Feijoada, Cabritada, differenziati attraverso l’uso degli ingredienti più freschi.

Il locale spicca per l’atmosfera straordinaria con murales, dipinti etnici, africani e fotografie autografate di musicisti famosi che si sono esibiti al ristorante. L’ambiente è stato progettato per fornire un ambiente autentico e colorato per completare la ricca cucina saporita.

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COMFORT KITCHEN – Situato in Upham’s Corner nel quartiere di Dorchester è un locale di proprietà di gente di colore, di immigrati e di donne. Aperto nel 2023 e premiato tra le novità ristorative a Boston, il locale è incastonato in un edificio storico, tanto da essere elencato come Historic Boston Landmark; era infatti l’Upham’s Corner Comfort Station, stazione di servizio nel 1912 per supportare il sistema di tram in espansione a Boston.

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Offre servizio di bancone-caffè durante il giorno e la cena di sera, con un bar completo e posti a sedere anche nel patio esterno. Il cibo è una celebrazione degli ingredienti e dei sapori della diaspora africana collegati dall’Asia alle Americhe – comfort food globale.

Vi sentirete confortati con un ottimo stufato di pollo senegalese o una trota marinata con brown butter ed un insieme di erbe chimichurri. Piatti enfatizzati con ingredienti quali il jackfruit e spezie con cottura lenta su un fuoco di legna di pimento verde. 

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IL LOCALE NOTTURNO E LA MUSICA 

GRACE BY NIA, al Seaport District è l’ambiente perfetto per una serata che inizia con un cocktail, prosegue con una cena e continua con la musica. Di proprietà della imprenditrice di colore Nia Grace che, oltre ad essere un architetto è una donna con oltre 10 anni di esperienza come project manager e specialista delle relazioni con i clienti.

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@Grace by Nia

Già titolare di un locale famoso nel quartiere di Roxbury – Darryl’s Corner Bar & Kitchen – con il miglior jazz dal vivo a Boston e great southern and comfort food – in questa sua nuova iniziativa già di gran successo, raccoglie spunti di stile e design anni ’40, con atmosfere raffinate, seducente, un club moderno che punta sul fascino senza tempo e l’estetica decadente dei supper club di un’epoca passata.

Eccesso vietato a sneaker, baseball cap ed abbigliamento non consone al locale!  I piatti principali includono innovazione dei classici del sud come il gumbo ceviche, insalata di pomodori verdi, salsa di granchio calda del Maryland, waffle di pollo fritto e torta di carote e piatti di astice speciali. Gli ospiti possono aspettarsi un eccitante brunch del fine settimana pieno di cocktail condivisibili, birre fredde alla spina e un menu giocoso con bignè praline, gamberetti Piri Piri e grits unicorno, pancake red velvet e pancetta al pepe candito.

Quale primo nuovo locale di musica dal vivo di Boston dal maggio 2023, Grace by Nia è stato progettato per caratterizzare la programmazione best-in-class di jazz accessibile e senza tempo, soul e R&B, che vanno da artisti leggendari, maestri moderni e stelle nascenti. Aperto dal mercoledì alla domenica, solo con prenotazione.

ARTE AFRICANA IN ESPOSIZIONE

Boston

Il MUSEUM OF FINE ARTS (MFA) di Boston ha una delle più significative collezioni di opere di artisti di origine africana nella nazione e molte acquisizioni sono state rese possibili dal MFA’s Heritage Fund for a Diverse Collection. Tra le tante e diverse opere esposte, MFA ha inaugurato una nuova galleria dedicata alla Robert Owen Lehman Collection di bronzi e avorio creati nell’antico Regno del Benin, situato nell’attuale Nigeria. Tra quelle più famose del regno sono i suoi bronzi, che sono in realtà realizzati in ottone (per lo più una lega di rame e zinco).

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@Musuem of Fine Arts

Le opere in avorio sono altrettanto significative quanto i bronzi. L’ MFA ha circa 820 oggetti africani attraverso le sue collezioni enciclopediche, tra cui 79 opere dalla Nigeria. Il Museo ha anche più di 200 tessuti-esempi di abbigliamento e gioielli provenienti dall’Africa sub-sahariana-46 strumenti musicali, diverse opere su carta e un oggetto contemporaneo. Inoltre, ha recentemente aggiunto alla sua collezione oltre 4.000 prime cartoline fotografate in Africa.

Il MONUMENTO a HARRIET TUBMAN (1822-1913) – Harriet fu una schiava del Sud che liberò circa un centinaio di schiavi, uomini, donne e bambini in oltre 13 viaggi prima della guerra civile. Il suo talento e la sua fama la resero simbolo dell’Underground Railroad- Ferrovia Sotterranea. Continuò a lavorare durante la guerra civile. Soprannominata “General Tubman” fu infermiera e cuoca per i soldati di colore e per i nuovi schiavi emancipati della South Carolina nel 1862. Oltre a questi ruoli tipicamente femminili, fu una scout ed una spia al servizio dello Stato del Massachusetts.

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GPA Photo Archive

Una guerriera e umanitaria, Tubman si dedicò a combattere e aiutare gli altri fino alla sua morte nel 1913. I collegamenti di Tubman a Boston sono profondi e lunghi. Ha attirato grande sostegno da amici e alleati di Boston. Con il loro aiuto, Tubman raccolse fondi per sostenere il suo lavoro nella lotta contro la schiavitù e la cura di coloro che dipendevano da lei. Ha incontrato e parlato a fianco dei principali oratori dell’abolizione e movimenti di suffragio femminile nelle case e nei luoghi in tutta la città.

Tornava più e più volte per ravvivare le amicizie e continuare il suo coinvolgimento in cause care al suo cuore. Il suo monumento “Step On Board” sorge nel quartiere del South End. Una scultura in altorilievo raffigurante Tubman che guida un piccolo gruppo di persone verso la libertà fu creata da Fern Cunningham; il memoriale si trova a Harriet Tubman Park ed è la prima statua in una proprietà civica della città per onorare una donna.

Boston
Photo CBA

LO SPORT

Il basket – uno degli sport più osannati a Boston con la mitica squadra dei BOSTON CELTICS – trova in BILL RUSSELL uno dei suoi massimi rappresentanti quale giocatore afroamericano per ben 13 anni dal 1957 al 1969. Russell ha vinto 11 campionati, due dei quali vinti come giocatore-allenatore. Fu uno degli atleti di maggior successo e maggiormente decorato nella storia dello sport nordamericano. La sua nomina nel 1966 come allenatore dei Celtics è stata di importanza storica, poiché divenne il primo allenatore afroamericano di una moderna squadra sportiva professionistica negli Stati Uniti.

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Bill Russell statue – Photo provided

Durante la sua carriera, Russell ha sostenuto il movimento americano per i diritti civili, unendosi nel 1963 a Dr. Martin Luther King Jr. durante la marcia su Washington; ha parlato contro la guerra del Vietnam e nel 1967 si unì ad importanti atleti neri per pubblicizzare il loro sostegno al pugile Muhammad Ali che si rifiutava di arruolarsi per la Guerra in Vietnam.

Nel 2017, quando il presidente Trump alimentò la rabbia contro giocatori di football professionisti come Colin Kaepernick che si inginocchiò durante l’inno nazionale prima delle partite in segno di protesta contro la brutalità della polizia, Russell pubblicò una foto di Twitter di sé stesso inginocchiato, indossando la Medaglia Presidenziale della Libertà, conferitagli dal Presidente Barack Obama nel 2011. A lui è dedicata una statua sulla CITY HALL PLAZA a Boston.

La statua mostra Russell con il suo n. 6 in procinto di fare un passaggio. Intorno a lui ci sono 11 blocchi di granito – uno per ogni campionato vinto con i Celtics – con citazioni che rappresentano concetti come l’istruzione, la comunità e il lavoro di squadra e scritte come “Non esistono i figli degli altri. Sono la prossima generazione di americani.” Sono anche raffigurati due bambini che salgono sui blocchi, ricordando l’impegno di Russell con i bambini.

Nel 2021, Russell è stato inserito nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame di Springfield, Massachusetts una seconda volta in riconoscimento della sua carriera di allenatore. Poco dopo la sua morte nel 2022, la NBA ha ritirato la maglia di Russell n. 6 in tutta la lega, rendendolo l’unico giocatore nella storia della NBA a ricevere quest’onore.

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Foto in evidenza: Boston Women’s Memorial @Kyle Klein

Fonte: Meet Boston c/o Thema S.r.l., Milano – Italia

Redazione

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