Egitto: un’avventura immersiva tra i contrasti del deserto Bianco e Nero

Egitto: un’avventura immersiva tra i contrasti del deserto Bianco e Nero
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In Egitto in fuoristrada in un viaggio avvincente nel cuore del deserto

Nel cuore ardente dell’Egitto, dove il sole danza sulle dune dorate e il vento sussurra segreti millenari, si cela un luogo di magia, di mistero e di puro incanto che attende di essere scoperto: il deserto. E non un deserto qualsiasi, ma il deserto egiziano, con i suoi contrasti mozzafiato che vanno dal nero al bianco, dalle oasi rigogliose alle distese di sabbia che si perdono nell’orizzonte.

Partire per un viaggio attraverso queste terre è come immergersi in un sogno, un’avventura in un luogo suggestivo che cattura l’anima e amplifica la percezione di sensazioni inedite. Un’esperienza immersiva che va oltre la semplice visita turistica, ma è un incontro dei sensi con la vastità incontaminata di questo territorio in Egitto,

Chiudete gli occhi e immaginate un cielo terso color indaco, punteggiato da stelle luminose come brillanti. Sotto di voi, un tappeto di sabbia fine alternato a roccia si estende a perdita d’occhio, lambito da dune sinuose, dove il silenzio è rotto solo dal fruscio del vento che sembra averne disegnato l’ambiente.

Egitto
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L’avventura inizia quando ci si addentra nell’area a bordo di un fuoristrada e si arriva all’oasi di Bahariya, situata a circa 400 chilometri da Il Cairo, una piccola gemma verdeggiante incastonata nel cuore del deserto, dove la vita sgorga inaspettatamente dal suolo arido e dove antiche rovine, risalenti all’epoca faraonica, si mescolano con le tradizioni beduine creando un’atmosfera unica e affascinante.

Arrivando sulla sommità della montagna dove si trovano le rovine della “casa inglese”, un avamposto britannico della Prima Guerra Mondiale, si domina l’intera oasi godendo di una vista panoramica ricca di lussureggianti distese di palme da dattero, ulivi e alberi da frutta.

Ci si può immergere nelle sorgenti termali situate nei dintorni e praticare il kayak nel suggestivo lago salato che al tramonto regala lo scintillio dei raggi del sole mentre si riflettono sull’acqua incontaminata.

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Bahariya è una delle più vaste necropoli dell’antico Egitto, che risale alla dinastia tolemaica, 305 – 30 a.C., e alla successiva occupazione romana. Numerosi siti archeologici, tra cui le tombe precristiane di Zed Amun Ef Ankh e di suo figlio Banentiu e il Museo delle Mummie d’Oro, con reperti che risalgono al I e II secolo d.C., testimoniano il glorioso passato di questo sito. A Qaṣr al-Miqisba, l’oasi ospita i resti di un tempio dedicato ad Alessandro Magno, sulla cui architrave sono visibili sei cartigli che riportano il nome del condottiero macedone scolpiti in geroglifico e altrettante scene in cui è intento ad incontrare alcune divinità del pantheon egizio.

Nel villaggio di Qasr Selim si trovano alcune tombe risalenti alla 26° dinastia decorate seguendo gli schemi dei famosi temi egizi.

Dal deserto Nero a quello Bianco

È arrivato il momento di addentrarsi nel deserto. Passando dall’oasi di El Heiz, si giunge al deserto Nero, un luogo di rocce vulcaniche scure eruttate milioni di anni fa che si ergono come sentinelle stagliandosi contro il cielo limpido. Uno strato di polvere in infinite sfumature di nero ricopre la sabbia, gli altopiani e le cime delle montagne, evocando mistero e suggestione.

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Sfidando le dune e seguendo percorsi apparentemente invisibili nella sabbia, si arriva nell’highlight del viaggio: il deserto Bianco.

Un’incredibile distesa bianca è punteggiata da surreali sculture calcaree di forme bizzarre, che sembrano scolpite da una mano divina. Modellate dal vento e dagli agenti atmosferici nel corso dei millenni, le alte formazioni rocciose si stagliano nel cielo come un dipinto astratto sulla tela dell’area circostante, creando uno spettacolo dal fascino struggente.

Immersi in un mare di candido calcare, ci si sente come se si stesse vagando in una dimensione inconsueta, in un mondo libero dalle preoccupazioni terrene che evoca una sensazione di meraviglia e di contemplazione.

Il deserto Bianco esercita un’inequivocabile attraente seduzione e racconta la storia di antichi mari che un tempo si estendevano dove ora regna solo la quiete. Le tonalità mute del panorama cambiano con la luce del giorno, passando da un bianco accecante al rosa e arancione del tramonto, che dipingono il cielo con gradazioni accese fino a congiungersi con l’orizzonte.

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Si sperimenta il silenzio interrotto dal movimento del vento che delicatamente sfiora le dune, ma che nel tempo ha saputo essere protagonista nel forgiare la pietra calcarea trasformandola in forme di arte naturale.

Si percepisce la fragilità del deserto e la strana sensazione del nulla che sa nutrire il corpo e la mente ponendo con umiltà il visitatore al cospetto della grandezza della natura interprete assoluto di questa esperienza immersiva.

Potrete ammirare la Crystal Mountain, localmente conosciuta come Gebel al-Izzaz e chiamata anche Gioiello del Deserto. Si tratta di un piccolo arco formato da cristalli di quarzite che, irradiato dai raggi del sole, brilla e risplende come un diamante, spesso paragonato a una corona di gioielli preziosi.

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Ammirerete la Mushroom Rock, una formazione rocciosa a forma di fungo che sembra uscita da una fiaba, e altre rocce che paiono assumere le sembianze di animali.

Una terra di estremi che evidenzia quanto siano stati potenti i cambiamenti che il pianeta ha affrontato nel corso della sua vita, lasciando impronte indelebili della sua trasformazione e un retaggio di bellezza sorprendente.

Nell’accogliente atmosfera di un campo tendato, al calare dell’oscurità, le stelle si impossessano con prepotenza dello scenario disturbate soltanto dall’apparizione della Luna, la cui luce, delicata e avvolgente, regala un senso di stupore e gratitudine profonda. Accarezzando le formazioni del deserto con i suoi riflessi argentei, richiama l’attenzione sul privilegio di essere entrati in contatto con tanto splendore che dona emozioni indelebili.

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L’aroma della cena preparata sul fuoco vivo si diffonde dolcemente nell’aria serale con note invitanti. Un profumo che accende l’appetivo che va oltre il semplice piacere del cibo. È un aroma di condivisione, di momenti preziosi trascorsi insieme, di incontri inaspettati e di risate sotto il manto scintillante delle stelle.

Il deserto Bianco, il cui nome originale è al-Ṣaḥrāʾ al-Bayḍāʾ, è un parco nazionale, il White Desert National Park, ed è situato tra le oasi di Bahariya e Farāfra, l’oasi più piccola del deserto occidentale in Egitto, a 45 km a nord di quest’ultima. Vicino a Farāfra si trovano le sorgenti calde di Biʾr Sitta e il lago di al-Mufīd.

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Tra le sculture di pietra candide e le dune di sabbia fine, vi immergerete in un viaggio speciale, diventando attori di un’esperienza in cui la connessione con la terra diventa palpabile. Sentirete i suoi contrasti, tra forza e quiete, vibrare con ogni fibra del vostro essere, trasportandovi in un viaggio attraverso la potenza dei paesaggi egiziani.

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Redazione

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