PERDERSI A BARI VECCHIA (ITALIA)

PERDERSI A BARI VECCHIA (ITALIA)
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Vicoli, palazzi, corti e chiese: perdersi a Bari Vecchia è il modo migliore per assorbire il fascino della città e scoprirne la storia passo a passo.

Il nostro viaggio inizia da Piazza del Ferrarese, che da sempre segna l’ingresso nella città vecchia e da qualche tempo è divenuta il tradizionale ritrovo dei più giovani nelle calde serate estive. Pare che il suo nome derivi da un facoltoso commerciante originario di Ferrara, proprietario di vari immobili nella zona. Cercate di resistere al naturale richiamo dei freschi vicoli dirigendovi invece lungo via Venezia. La sua leggera ma costante pendenza vi condurrà molto presto verso il Fortino di Sant’Antonio Abate, uno dei baluardi dell’antica cinta muraria ancora in piedi, al pari di quello di Santa Scolastica. Da qui si continua passeggiando lungo “la muraglia” (come la chiamano i baresi) dove, grazie alla posizione sopraelevata, si gode di un paesaggio invidiabile, con i tetti della città vecchia da un lato e il mare dall’altro.

Poco prima della Basilica di San Nicola troverete, sulla sinistra, una stretta e breve scalinata, prendetela per arrivare in Strada Palazzo di Città. Era qui che vivevano le famiglie più facoltose di Bari, come testimonia la larghezza della via, decisamente più ampia rispetto alle anguste stradine nelle vicinanze. Dopo una sosta a base di focaccia barese – nella strada si trova lo storico panificio Fiore – fatevi largo tra i tanti fedeli che ogni giorno varcano l’ingresso della basilica e visitatela. Tra i gioielli da ammirare al suo interno cercate la splendida cattedra dell’abate Elia, uno dei più alti esempi di arte scultorea in stile romanico pugliese.

La Basilica di San Nicola, Bari ©Tatiana Dyuvbanova/Getty Images

Sebbene offuscata dalla popolarità di San Nicola, la vicina Cattedrale, un tempo dedicata a San Sabino, oggi all’Assunta, non può mancare all’appuntamento. Stretto dai palazzi circostanti, il tempio svetta con il suo magnifico e ampio rosone, composto da ben sedici petali. La struttura originaria, eretta in epoca bizantina, fu distrutta dal sovrano normanno Guglielmo I – detto il Malo – mentre l’edificio attuale, anch’esso in pieno stile romanico pugliese, risale al XII secolo. La Cattedrale nasconde un piccolo segreto. È un esempio di architettura solstiziale. Alle 17.10 del solstizio d’estate, il 21 giugno di ogni anno, i raggi del sole attraversano il rosone e si sovrappongono perfettamente alle geometrie del mosaico in marmo collocato al centro della navata centrale. Visitata la Cattedrale, da qui in avanti mettete da parte mappa e navigatore e lasciatevi guidare dal vostro intuito consapevoli che, comunque, finirete per perdervi tra le viuzze del centro storico. Solo così potrete apprezzare gli archi e i piccoli passaggi che collegano tra loro le strade e le piazze. Molti hanno una storia che sconfina nella leggenda, come quello delle Streghe, che pare fosse un ritrovo di fattucchiere.

La vera essenza di Bari Vecchia risiede però nelle corti, piccole piazzette chiuse su tre lati che celano gli scorci più autentici, tra lenzuola svolazzanti e vecchietti che chiacchierano in barese stretto. Cercate Corte Zeuli per farvi un’idea. Dirigetevi poi verso la parte più a nord, meno visitata dai turisti ma ugualmente ricca di fascino. Nel bastione di Santa Scolastica troverete il Museo Archeologico, che offre uno spaccato della storia di Bari dall’Età del Bronzo al Medioevo. Quando sarete stanchi del vostro vagabondare potrete scegliere se ributtarvi a capofitto tra i vicoli o ripercorrere via Venezia in senso opposto. In ogni caso, una volta tornati a Piazza Ferrarese, fate ancora qualche passo per scoprire l’attigua Piazza del Mercantile, vero e proprio salotto buono della città. Lo slargo è dominato dall’elegante Palazzo del Sedile, di origine quattrocentesca e per secoli sede del Comune. Fu poi destinato agli utilizzi più disparati, arrivando addirittura ad essere la sede di una fabbrica di materassi. A fianco del palazzo si trova la colonna della Giustizia, nota come “colonna infame”, per decenni usata come gogna cittadina. Il malcapitato veniva legato con il sedere all’aria a cavallo del leone in pietra, tuttora accucciato sotto la colonna.

L’interno della Cattedrale di San Sabino durante il solstizio d’estate © Michele Cassano

Teatri e musei di Bari

Da sempre città di vivace fermento culturale e a stretto contatto con le civiltà più disparate, Bari è un luogo dove gli appassionati d’arte saranno ricompensati da musei, teatri storici e tanti spazi espositivi tutti da scoprire.

Il lungomare Nazario Sauro è la passeggiata a mare per eccellenza dei baresi. Percorretela lasciandovi inebriare dall’intenso odore di salsedine. Giunti all’altezza del Quartiere Madonnella troverete la Pinacoteca Corrado Giaquinto, il museo di arti figurative più grande di tutta la regione. L’esposizione abbraccia capolavori di epoche molto lontane tra loro: si spazia infatti da sculture dell’XI secolo a maioliche pugliesi e presepi napoletani. Tra le opere di maggior rilievo troverete il San Pietro Martire di Giovanni Bellini e il notevole San Rocco e gli appestati di Tintoretto. Sono presenti anche alcuni quadri dei macchiaioli di fine Ottocento, tra cui spiccano alcuni lavori di Giovanni Fattori.

Tornando verso il centro cittadino, superato il Molo di San Nicola, avvisterete la bella struttura in stile liberty del Teatro Margherita. Da poco tempo si sono conclusi i lavori di restauro e oggi il Margherita ospita esposizioni temporanee ed eventi enogastronomici. L’edificio, unico nel suo genere, fu realizzato a inizio Novecento su palafitte in mare. Un espediente ardito di ingegneria a cui si ricorse per eludere l’accordo con i Petruzzelli, che vietava la costruzione sul suolo comunale di ulteriori teatri nella città che facessero concorrenza con il teatro da poco realizzato dalla famiglia: il celebre Teatro Petruzzelli. Proprio il Petruzzelli sorge poco distante, nell’elegante quartiere murattiano, al numero 12 di Corso Cavour. Durante il Novecento sul suo palcoscenico si sono susseguiti artisti di fama mondiale, prima che un violento incendio nel 1991 lo distruggesse pressoché completamente. Riaperto da dieci anni, il Petruzzelli ha impiegato ben poco tempo a tornare a essere uno degli edifici simbolo della città. Provate ad assistere a uno spettacolo durante la stagione lirica o, in alternativa, partecipate a una visita guidata per ammirarne i sontuosi interni. Da qui continuate la scoperta della parte moderna della città districandovi tra gli splendidi edifici in stile liberty tra i quali spicca il Palazzo Mincuzzi, oggi sede di un grande store commerciale.

Fonte: lonelyplanetitalia.it – Matteo Mangili

Redazione

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