TO UNITED: PER FAR SOPRAVVIVERE L’OUTGOING C’E’ BISOGNO CHE…

TO UNITED: PER FAR SOPRAVVIVERE L’OUTGOING C’E’ BISOGNO CHE…
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Più di 70 TO riuniti spontaneamente in una chat pubblicano un “manifesto” con alcuni suggerimenti per le associazioni, politici e istituzioni riguardo le necessità impellenti e le misure da intraprendere per preservare le loro attività

TO UNITED è il nome di una chat spontanea nata questa estate – con la partecipazione di circa 70 Tour Operator specializzati nell’outgoing a lungo raggio –  dove discutiamo e ci confrontiamo a proposito delle enormi difficoltà che affliggono il nostro settore.

Le restrizioni conseguenti all’emergenza Covid  non ci consentono di operare, se non in modo molto marginale, su pochissime destinazioni da ormai troppo tempo. Il prossimo 7 Gennaio saranno ben 22 mesi  durante i quali abbiamo registrato una spaventosa riduzione dei nostri fatturati rispetto al 2019, in particolare nel 2021 siamo in media  ad un meno 85% – 90% !!! Ma quel che più ci spaventa, dopo tutto questo tempo , è il non vedere una via di uscita che ci permetta di poter programmare la nostra ripartenza nei prossimi mesi del 2022 e l’indifferenza del Governo verso il nostro specifico settore che più di tutti sta soffrendo. Tutto cio’ sta mettendo a serio repentaglio la sopravvivenza delle nostre aziende e di conseguenza la nostra professionalità acquisita con tanti sforzi nel tempo e non per ultimo il rischio di licenziamento dei nostri dipendenti.  Abbiamo raccolto alcune proposte che potranno essere di aiuto per far presente in maniera specifica quelli che sono, a nostro parere, i punti di maggiore attenzione  e le necessità che riteniamo più urgenti.

Questo è l’elenco delle misure prioritarie da richiedere alle Istituzioni per la sopravvivenza della nostra categoria, dando per scontato che anche il 2022 non vedrà, almeno per i primi sei mesi, la ripartenza sperata:

– Adeguamenti ristori 2021/2022 in base al fatturato effettivamente perso rispetto all’anno 2019;
– Estensione CIG al 30 Giugno 2022 per il settore turistico. Prevediamo il 40% dei licenziamenti del personale TO Long Haul;
– Pubblicazione di una condivisa lista delle destinazioni aperte al turismo da parte degli Stati membri della Comunità Europea;
– Riapertura al turismo di tutte le destinazioni per tutti i vaccinati, prevedendo un  tampone PCR 72 ore prima della partenza e 48 ore prima del ritorno e se necessario uno all’arrivo in Italia;
– Esonero contributi e cancellazione delle scadenze fiscali per gli anni 2022- 2023,  in acconto ai ristori dovuti e in base ad una reale progressiva diminuzione del  fatturato;
– Apertura linea di credito agevolato ed esclusivo per coprire le scadenze dei voucher da rimborsare. Prevediamo ampio default dovuto al protrarsi della chiusura delle nostre attività;
– Cancellazioni corridoi e, per le destinazione che verranno spostate dalla lista D alla lista E, legiferazione di clausole a tutela del consumatore quale obbligatorietà di rimborso da parte delle compagnie aeree nel caso di chiusura della destinazione al turismo.
– Rinegoziazione delle condizioni generali che tengano presente la situazione pandemica attuale. Non è possibile che gli organizzatori del viaggio siano i soli responsabili dei rimborsi dovuti alle cancellazioni del viaggio per le destinazioni chiuse per decreto nel periodo successivo alla prenotazione. 

Nonostante le associazioni si siano mosse con responsabile ritardo vogliamo e dobbiamo tifare anche per loro che ci rappresentano ai tavoli istituzionali e auspichiamo che possano considerare anche i suggerimenti di chi vive in “trincea” ogni giorno. Ognuno di noi si adopererà per consegnare queste richieste alle proprie associazioni nazionali o territoriali . Io stesso le ho consegnate, ad esempio, alla mia associazione che è la Fiavet.

Luca Manchi – Karisma Travelnet

Redazione

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