Capodanno 2026 nel mondo: chi festeggia per primo e l’onda dei fusi orari

Il Capodanno 2026 arriva a ondate grazie ai fusi orari: da Kiribati alle American Samoa

L’arrivo del Nuovo Anno è una magia che avvolge il pianeta come un’onda gentile, un’eco di speranze e brindisi che viaggia da est a ovest, seguendo il ritmo della Terra che ruota su sé stessa. Non è un momento unico per tutti: grazie ai fusi orari – che in teoria sono 24, ma nella pratica arrivano a oltre 38 per scelte politiche e pratiche di vari Paesi (con differenze anche di mezz’ora o tre quarti d’ora) – il 2026 nasce gradualmente, dilatando la festa fino a 26 ore complessive.

È la distanza tra il fuso più avanzato (UTC+14 a Kiribati) e quello più arretrato (UTC-12 nelle isole del Pacifico): un cerchio perfetto che rende il Capodanno ancora più lungo e speciale per l’umanità intera.

Il nostro pianeta è diviso in fusi orari che riflettono le 24 ore della sua rotazione, con il meridiano di Greenwich come riferimento zero. Verso est il tempo avanza, verso ovest ritarda, e la Linea Internazionale del Cambiamento di Data segna il punto dove il calendario “salta” avanti. Ecco perché il Capodanno inizia nel Pacifico e si conclude lì, chiudendo un cerchio perfetto.

I primi a brindare: Kiribati e le isole del Pacifico

Kiritimati (Christmas Island), nella Repubblica di Kiribati, è il luogo abitato che per primo saluta il 2026. Questa remota perla dell’oceano, con villaggi dai nomi curiosi come London, Paris e Banana, accoglie il nuovo anno con feste semplici e genuine, mentre il resto del mondo dorme ancora.

A ruota seguono Tonga e Samoa, con danze polinesiane e comunità che si riuniscono sotto le stelle.

Auckland e le prime grandi città

La prima metropoli a esplodere di gioia è Auckland, in Nuova Zelanda: fuochi d’artificio che illuminano il cielo come un’aurora artificiale, riflettendosi sull’acqua. Si uniscono presto le Fiji e altre isole, in un’esplosione di colori tropicali.

Sydney: lo spettacolo iconico

Sydney trasforma il suo Harbour Bridge e l’Opera House in un palcoscenico mondiale, con uno dei pirotecnici più spettacolari del pianeta. Milioni di occhi puntati su questo show che dà il benvenuto al 2026 con energia contagiosa.

Tokyo e l’Asia che si sveglia

Tokyo mescola tradizione e modernità: visite ai templi per i primi rintocchi della campana, ma anche countdown luminosi nei quartieri hi-tech. Corea del Sud e Giappone uniscono antico e futuro in una festa unica.

Cina, Singapore e sud-est asiatico

Pechino, Hong Kong, Singapore e Bangkok accendono lanterne e dragoni luminosi, fondendo tradizioni millenarie con feste contemporanee.

Dubai: lusso e meraviglia

Il Burj Khalifa diventa il centro del mondo, con laser e fuochi che sfidano l’altezza e l’immaginazione, uno spettacolo di pura opulenza.

Europa: dal freddo al calore

Mosca, Il Cairo, Parigi, Berlino e Roma illuminano monumenti storici. La Tour Eiffel scintilla come una promessa, mentre Roma abbraccia l’eternità con fuochi sul Colosseo.

Londra fa risuonare il Big Ben in un coro collettivo.

America: samba e ball drop

Rio de Janeiro esplode sulla spiaggia di Copacabana con milioni in bianco, musica e fuochi che danzano sull’oceano.

New York iconizza il momento con il Ball Drop a Times Square: coriandoli, baci e sogni che piovono su una folla esultante.

Seguono le città della costa ovest USA, fino alle Hawaii con il loro Aloha festoso.

Gli ultimi: il cerchio si chiude

American Samoa (Pago Pago) e le disabitate Baker e Howland Islands sono le ultime a entrare nel 2026, quasi 26 ore dopo i primi, chiudendo questa straordinaria onda globale.